“Dopo questa esperienza sono cambiato in positivo. Mi ha toccato molto la storia che ho ascoltato e sono riuscito ad immedesimarmi nella situazione di A. Ho capito il suo dolore, ma anche che dopo tutto quello che ha vissuto è riuscito a ricominciare la sua vita.”
(Luca, partecipante al progetto “Finestre: storie di rifugiati” che rende possibile l’incontro tra studenti e rifugiati)
Viviamo in una società dinamica, dove spostarsi è diventato più semplice e questo ci mette in contatto con persone provenienti da diverse realtà. Persone provenienti da ogni parte del mondo si trovano a vivere insieme, nelle stesse comunità, portando con sé tradizioni, abitudini e esperienze personali. Questa situazione ci pone a un bivio: avere paura dell’altro oppure cogliere la diversità come una ricchezza.
Noi abbiamo scelto quale strada prendere, per questo crediamo:
- nell’ascolto dell’altro come primo passo per incontrarsi
- che la conoscenza reciproca sia fondamentale per superare la paura della diversità
- che le parole scelte per parlare delle migrazioni influenzano la realtà e la percezione che abbiamo di essa
L’educazione interculturale è lo strumento per conoscere l’altro, superare la paura della diversità e il muro degli stereotipi.
Cambiare la narrazione e lasciare che a raccontarsi sia chi ha vissuto la migrazione, creando un ponte tra le persone e le loro esperienze, è possibile.